Per esserci per me stessa

Per me è stata una esperienza del tutto nuova.

La prima cosa importante è che l’ho dovuta preparare con cura cambiando gli orari dell’ambulatorio e lottando con i pazienti dell’ultim’ora per non arrivare tardi. Cercavo infatti di essere a casa mezz’ora prima per mangiare qualcosa e non arrivare con troppa fame all’incontro. Ora a fine corso mi rendo conto che la serietà del corso e la necessità di esserci veramente, liberi da altre necessità è stata la prima esperienza di self compassion, di cura per se stessi per realizzare un proprio desiderio. E mi ha aiutato a esprimere e lavorare per realizzare un mio desiderio.

È diventato, incontro dopo incontro, un luogo sicuro, dove ero guidata insieme ad altre persone ad imparare un nuovo modo di ascoltarmi e guardarmi, ad esserci per me stessa. C’è ancora tanto da mettere in pratica e imparare, ma già mi accorgo di alcuni frutti anche nel modo in cui guardo gli altri.

Ho soprattutto imparato a rallentare nel quotidiano e a contemplare di più gli altri e le cose che mi circondano. Contemplare, cioè guardare senza intervenire col fare, col risolvere, ma facendosi riempire da quello che mi capita di incontrare o mi capita nella vita.E diventato un  luogo sicuro perché insieme abbiamo guardato alle emozioni difficili, sostando a lungo su ciò che ci si muove dentro e accogliendolo per come è senza fuggire, con amore e pazienza. Le risonanze sono molte e sono grata a Paola,Rosa e ai compagni/e di corso per questa esperienza impegnativa e davvero fruttuosa, che continuerò a coltivare. 

Ho imparato a contemplare, ossia a guardare senza intervenire col fare, col risolvere.

Livia, partecipante al corso Mindful Self-Compassion, inverno 2025

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